Avvio dei lavori del Programma Interreg VI-A Next Italia-Tunisia

Data:
3 Aprile 2023

Al via i lavori del nuovo Programma Interreg VI-A Next Italia Tunisia per il periodo di programmazione 2021-2027.

La prima riunione del Comitato di Sorveglianza (CS) del programma si è svolta il 02 Marzo scorso in videoconferenza. Il CS è l’organo decisionale del programma, composto dai membri dei due paesi partecipanti al programma e dalla Commissione europea e presieduto dalla Regione Siciliana – Presidenza – Dipartimento della Programmazione, in qualità di Autorità di gestione.

Ad aprire i lavori di questo primo incontro, è stato il Dirigente generale del Dipartimento della Programmazione, Vincenzo Falgares, che ha sottolineato come “il nuovo programma Interreg Next Italia-Tunisia rappresenti il terzo ciclo di programmazione, dopo quella del 2007-2013, 2014-2020, che rafforza la collaborazione tra Tunisia e Sicilia, nella prospettiva di garantire continuità e capitalizzazione dei risultati e al contempo avanzare nella sfida dello sviluppo economico, sociale e ambientale dei due territori”.

Con un budget di circa 36 milioni di euro, l’obiettivo principale di Interreg NEXT Italia Tunisia è di “valorizzare il potenziale di crescita inespresso dei territori, per perseguire un riequilibrio economico, ambientale e sociale dell’area di cooperazione, sostenuto da una crescita inclusiva, dallo sviluppo sostenibile e dalla buona governance“.

Le parole chiave che racchiudono la sfida di questa programmazione, ha continuato Falgares, sono queste: valorizzazione, riequilibrio e crescita, le tre dimensioni di un percorso di sviluppo sostenibile, che costruisce sugli “asset” dei territori, agisce sugli squilibri, genera acceleratori di sviluppo tridimensionali (economici, sociali, ambientali).

L’agenda dei lavori del Comitato di Sorveglianza, istituito per sorvegliare l’attuazione del programma e i progressi compiuti nell’implementazione e nel conseguimento dei suoi obiettivi, ha previsto l’adozione del regolamento interno, ma anche la presentazione e discussione sui Prossimi passi per l’attuazione del Programma Interreg VI-A Next Italia Tunisia: approvazione delle principali caratteristiche, regole e criteri di valutazione del primo avviso pubblico; reclutamento del personale SC e Antenna, approvazione criteri di selezione per la costituzione del comitato di selezione dei progetti e Descrizione del programma Sistema di gestione e controllo.

A fronte di un ampliamento geografico rispetto al programma precedente che vede ora tutte le 9 province siciliane (con l’inclusione della provincia di Messina) e 16 governatorati in Tunisia (con l’inclusione del governatorato di Médenine), questo ciclo di programmazione sancisce anche il passaggio del Programma Italia Tunisia dallo strumento ENI di politica di vicinato alla Cooperazione territoriale europea, inserendolo a pieno alla politica di coesione.

Non si tratta di un mero cambio di nomenclatura, quanto piuttosto di un cambio di passo di cui occorre cogliere a pieno la portata. Diventare Interreg sottolinea un esplicito allargamento degli orizzonti della politica di coesione, dove la famiglia degli Interreg è da sempre incardinata, pronta ora ad accogliere e rendere parte integrante le regioni che si affacciano sul Mediterraneo e che oggi vengono accomunate nella sfida di raggiungere una coesione economica, sociale e territoriale capace di ridurre le disparità e orientare i territori verso un processo di sviluppo sostenibile, aldilà dell’appartenenza all’Unione.

LE NUOVE SFIDE DELLA COOPERAZIONE TRA SICILIA E TUNISIA

E’ sulle sfide comuni che Sicilia e Tunisia devono affrontare, che il programma Interreg Next Italia Tunisia è stato strutturato.

Gli obiettivi del programma 2021-2027 pongono al centro due elementi di caratterizzazione, che hanno rappresentato la lente d’ingrandimento nella costruzione del percorso programmatico: la necessità di rispondere in modo adeguato alle sfide che i territori si trovano ad affrontare caratterizzato da debolezze strutturali e emergenze eccezionali (la pandemia di Covid 19, la guerra in Ucraina) e un processo di “capitalizzazione costruttiva” delle esperienze dei programmi pregressi nel termine di buone pratiche da perseguire, attenzione da rafforzare, elementi da rimuovere.

La selezione di 4 obiettivi strategici e di 10 obiettivi specifici e delle relative azioni da proporre in questo nuovo ciclo sono il frutto di questo percorso di analisi e valutazione approfondita, che ha visto il contributo di tutti i soggetti coinvolti e interessati alle dinamiche del programma.

Si tratta di interventi che rispettano ed approfondiscono le tematiche affrontate in passato e le sfide comuni delle nostre due Regioni: innovazione e ricerca, supporto alle PMI, ambiente declinato nelle istanze urgenti ed emergenti (energia, cambiamenti climatici, acqua, protezione dell’ambiente), trattando in modo specifico gli aspetti di inclusione sociale e contrasto all’emarginazione fino ad oggi trasversale alle azioni dei programmi passati, ed ora declinata nella parità di accesso alla salute e nella dimensione inclusiva e sostenibile del binomio turismo cultura. La buona governance del programma è invece un elemento nuovo che completa e integra le azioni del programma con le strategie e le azioni che investono l’area comune del Mediterraneo e rafforza la capacità di includere e gestire le differenti realtà che operano sui territori rispetto a problemi condivisi proponendo modelli di governance condivisa.

Anche se limitato dalla sua dimensione finanziaria, che non permette di incidere sulle debolezze strutturali dei territori, cui altri programmi sono chiamati ad agire, il programma Interreg Next Italia Tunisia rappresenta un modello virtuoso per la sua capacità di attivare un sistema di azioni capaci di incidere sui fattori immateriali e relazionali del capitale sociale dei territori (sviluppo di strategie, modelli, piani di azione condivisi, rafforzamento delle competenze, trasferimento e adattamento di buone pratiche, progetti pilota) e che possono essere apripista di possibili traiettorie di sviluppo che altri strumenti e fondi possono valorizzare.

Questa è la nostra sfida che ci vede tutti coinvolti e motivati.

Bon courage!